Catalogo VI sindacale

assolutamente nuovo ed in continuo sviluppo: il sindacato delle Belle Arti. La mostra assumeper questo solo fatto un significato profondo che sorpassa la cronaca ed interessa la storia: artisti operanti in un clima politico sociale e morale del tutto diversoda quello in cui si è sviluppatal'Arte di Vincenzo Migliaro offrono a sè stessi ed al pubblico una visione complessiva dell' opera di questo vivente maestro del/-ultimo ottocento napoletano. Il MiŒliaro, nato nel 1858, giù allievo di DomenicoMorelli pochi anni dopodi Mancini e Michetti, affermatosigiovanissimo in un concorsotra tutte le accademied'Italia nel 1877,partecipò a quasi tutte le promotrtci di Napoli, a molte mostre estere (PariŒi, Londra, Monaco,Pietrobur oo, Barcellona, S. Louis, Buenos Aires) conquistandoci premi ed ouori, ed a tutte le biennali Veneziane dalla seconda in poi. La presentazionedi artisti sviluppatisiin un periodo precedente e così diverso dall' attuale sarà in succesSice mostre sindacali fatta per ognuno dei più rappresentativi pittori viventidella fine dell'ottocento. Intanto, nell' esporre in questa VISindacale la raccolta delle opere più importanti di VincenzoMigliaro si è inteso soprattutto di porre ad insegnamento del pubblico e derrli artisti una pittura chiara, limpida, che con una forza incisiva ed onesta svolgeun discorsosano e nobile, anche se popolaresco, senza lenocini e senza seguire le Jilcili e piacevoli bellezze cronzatichedericate dalla pittura d' importazionefortunyana, o da quella romantica dei morelliani, a cui si abbandonarono quasi tutti i contemporanei del nostro. E mai come in questo caso l' opera dell' artista rispecchia fedelmenteil carattere e la cita dell'uomo: Vita semplicee popolare, ma altamente fine e nobile; carattere volitivo, onesto ed austero. Uomo che, come nella vita rifugge da qualsiasi transizione, così nell'arte riesce a piantare in un quadro figure che sembrano statue senza indulgere a nessun trucco od abilità di mestiere, mentre, rifuggendo da furnose armonie chiaroscurali, fa cantare in tutta la sua asprezza il rosso di un garofano od il giallo limonedi un edifizio. Arte che si riassumein una costantericerca di carattere, per cui il vero,casoraro nellapittura dell'ottocento, riesce ad essere trasJÒrmatoe superato: qualità che rende l'arte di Vincenzo MiŒliaro moderna ed antica. FRANCOGlttosl ELENCO DELLE OPERE 1 Primavera napoletana (1900) 2 Raffica (1924) 3 Controra (1910) 4 Autoritratto (disegno) (1894) 5 Ritratto scultore De Matteis (1894) 6 Autoritratto giovanile 7 S. Biagio de' Librai 8 Mercato di frutta 9 Donne sull'erba 10 Nudo 11 Toletta del mattino (1889) (1920) (1924) (1922) (1909) (1887) prop. Cav. Maturanzio vedova Cinque Comm. G. Casciaro Idem Idem Idem Conte GiuseppeMatarazzo Idem Idem Barone C. Chiarandà Idem 65

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