Collezione A. Gignous & D.A

Le pensose visioni di Eugenio Gignous manifestano i caratteri di una pittorica discendenza lombarda.Seppur non bollato come un innovatore, se le sue opere non appaiono del tutto distinte da quelle di alcuni contemporanei per originalità, le sue rappresentazioni paesistiche erano reminescenze di quella cordiale umanità che distinse l'arte di Ranzoni e Cremona. Tuttavia, gli aspetti offerti dalla produzione di Gignous non sono tutti semplici e facilmente spiegabili con la sola storia delle sue origini: il connubio tra forme cremoniane e formazione accademica si operò con lentezza, così come la libertà di adesione e rimodulazione di inedite soluzioni dei maestri a lui contemporanei. Fondamentale per la comprensione della sua personalità è la collezione delle opere conservata dal nipote Achille Gignous: assieme ai quadri ad olio, una serie di acquarelli induce a dimostrare l'abilità dell'artista di valersi di una variegata gamma di tecniche e motivi per raccontare pittoricamente il vero, rivestito di un sentimento di serena felicità. Attorno alle opere dello zio, il collezionista volle riunire dipinti di impeccabile bellezza del panorama lombardo e non solo in modo da ricostituire l'ambiente da cui il pittore derivò ed in cui operò.Tuttavia, risultano come dispersi nella collezione anche alcune opere che non sembrano dialogare logicamente con altre,a testimonianza della complessa e variopinta ricerca che agitò gli ultimi decenni dello scorso secolo. 


Anno:  1929
Periodo:  XX secolo
Luogo di edizione:  Milano
Editore:  Clicherie e Tipografia de “Il Mattino”
Autori:  Giorgio Nicodemi
Categoria:  Cataloghi collezioni private



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