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Patrimonio artistico Guido Carminati e altra raccolta d'arte moderna

Collezionista e pittore, Guido Carminati raccolse, durante anni di ricerche e di viaggi, un cospicuo numero di quadri, sculture, mobili e oggetti decorativi. In merito, il critico Calzini esordì: "portano quasi l'impronta della sua mano e il segno della sua selezione come una firma autorevole". La raccolta Carminati, infatti, fu eterogenea, avulsa da ogni incasellamento cronologico, debitrice di un solo credo: la ricerca della bella forma di tutte le epoche.  Egli, di indole aristocratica, scettico, sorridente, riassumeva in sè i tratti tipici da uomo di fin de siecl, mescolando la vita con l'arte, intesa come il prodotto di una fatica ostinata, sottomessa ad una legge. Fu un amatore di pezzi rari, di quelli che volgamente furono definiti "squisiti rottami" e tattilmente entrò in contatto con la pittura, seguendo le lezioni di Filippo Carcano e stringendo un profondo sodalizio con Emilio Gola. L'eclettismo della collezione Carminati non sciupò mai il valore singolo delle opere: si meravigliò dinnanzi a De Nittis, non indugiò nella scelta di opere dei fratelli Induno, si compiacque dei Palizzi e amò Favretto nel pieno della sua modernità. 

Raccolta di Arte Moderna del Comm. Michele Capodanno

Il catalogo presenta la collezione del comm. Michele Capodanno che con finissima intuizione e preciso criterio artistico ha raccolto 250 dipinti oltre le sculture, un saggio significativo e prezioso di tutta l'arte dell'Ottocento e del Novecento. Spiccano Morelli, Gemito, Vetri, Dalbono,Pratella e altri. L'arduo passaggio dall'arte del XIX secolo a quella del Novecento mostra nella raccolta l'evoluzione e lo sviluppo dell'arte napoletana come il naturale proseguo delle soluzioni ottocentiste.

Raccolta di Francesco Ciardiello

La mostra rappresenta un contributo ulteriore alla conoscenza della pittura italiana dell'Ottocento. Le maggiori opere esposte, portatrici di valori, sono tali da ampliare il concetto della pittura italiana del XX secolo caratterizzata dal vero, dal sentimento del vero e dalla potenza dell'espressione. Da qui, la consapevolezza che la buona pittura non può sorgere che dalla esclusione di ogni specie di consuetudine espressiva. Ancora una volta si portano alla ribalta i nomi più significativi delle scuole di pittura del tempo: lombarda, toscana e napoletana.

Catalogue de Tableaux anciens & moderns composant l'importante collection de M. Le Comte Daupias de Lisbonne

Il catalogo si presenta come la fotografia di una raccolta di dipinti appartenuti al conte Daupias. Imprenditore industriale portoghese egli fu uno dei più noti collezionisti dell XIX secolo. La collezione data all'incanto nel 1892 nel Petit Palais di Parigi raccoglieva circa duecento dipinti dei più eminenti artisti d'Europa, antichi e moderni, autori dei più grandi capolavori dell'arte. Si caratterizza per il suo eclettismo, frutto di un'esigenza di soddisfazione del proprio piacere. Si rintracciano opere di Boldini, Bouguereau, Corot, Daubigny, Gerome, Millet, Rousseau, Michetti, De Nittis e tanti che hanno tracciato la storia dell'arte dell'età moderna. 

Collezione Pasquale Addeo

Pasquale Addeo fu un abile collezionista. Nel 1898 aprì una galleria in via del Babuino a Roma, la cui fortuna fu poi continuata dal genere Franco Russo. La collezione che fu data all'incanto nel 1914 fu considerata di per sè dalla critica come un'opera d'arte, in cui ogni dipinto ha un proprio significativo valore. Un'antologia che raccoglie le testimonianze di un movimento, quello macchiaiolo, che contribuì al cosiddetto risorgimento artistico: Fattori, Morelli, Boldini, De Nittis Cremona e tanti altri innumerevoli artisti che si rintracciano nelle pagine del catalogo, si configurano come "la parte pulsante di un'arte che ha definito la gloria di un secolo.

Vendita De Martini Toledo

Il catalogo raccoglie la doviziosa raccolta d'opere d'arte del pittore Gaetano De Martini e quelle che costituivano l'eredità dell'antiquario Toledo lasciata al suo fedele compagno di lavoro signor Ciro di Luzio. Si tratta di due raccolte eterogenee che comprendevano non solo dipinti di artisti vicini a De Martini quali Michetti, Gemito, Morelli - il pittore infatti studiò il disegno e l'acquerello con Vianelli, frequentò lo studio di Gigante e la scuola di Morelli-  e sculture ma anche oggetti di arredo in porcellana e mobili intarsiati di tradizione inglese o del barocco napoletano.

Catalogo per la vendita all'asta pubblica delle opere del prof. Eduardo Dalbono

"Sincero nella vita come nell'arte" così il critico Mario Baccaro definisce Eduardo Dalbono, figlio del letterato Carlo Tito Dalbono. Definito anacronisticamente ultimo rappresentante della Scuola di Posilippo, Dalbono ne fu innovatore radicale e profondo: nella sua pittura dal vero passa all'evocazione del vero, dal bello reale alla poesia del bello. Nella collezione curata dal pittore Giuseppe Gabbiani e presentata in questo catalogo si raccoglie tutta la maniera dell'artista racchiusa in  bozzetti, olii e acquerelli. Dalbono fu davvero il cantore di una Napoli leggendaria, arcadica, fatta di ruderi e di donne voluttuose. E accanto alla sua vocazione pittorica affiancò la passione collezionistica, raccogliendo opere di artisti, spesso suoi amici, con cui amava condividere la passione per l'anima antica ed eterna della città di Partenope. 

Collezione della Marra

Il catalogo presenta la nobile pittura raccolta da colui che è stato definito dal pittore e critico Luca Postiglione, "un solitario e romantico gentiluomo napoletano": il Barone Giacomo Della Marra. Sono centocinquantadipinti, e poche sculture di Gemito e di Michetti che narrano la parabola storico-artistica tra Ottocento e primo Novecento di una Napoli in cui, come sottolinea Postiglione, "non si è mai fatta della pittura decorosa e inutile, ma bella o brutta, e palpitante e viva sempre, perchè sempre concepita,sognata, eseguita in povertà". 

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