Ordina per

Vendita all'asta della collezione Botta

«Se Botta ha guardato Piccio e Mosè Bianchi, Faruffini e Ranzoni, con amore per questi ingegni,
non ha goduto solo delle loro opere, non ha saputo soltanto distinguere in quel che avevano e di vivo e di morto, non le ha viste soltanto ricomporsi in alcune rare personalità di artisti, in tutta la loro crescente grandezza, nella loro coerente formazione, ma ha sentita tutta la più estesa testimonianza ch’esse offrono. N’ha visto uscire la realtà storica d’un movimento d’arte lombarda: ci ha sentito dentro la sua coscienza,il movimento di rinnovazione dell’arte italiana e il suo valore europeo ». Con tali parole Raffaello Giolli nel 1916 presentava l'animo collezionistico di Gustavo Botta, poeta, critico letterario e amatore d'arte. La sua raccolta, presentata da Enrico Somrè, è un tributo all'arte italiana dal Settecento al primo Novecento. Se primeggiano gli artisti dell' Ottocento lombardo, è anche vero che Botta, quasi seguendo una logica di continuità, si interessò anche ad un gruppo di artisti sofferenti della tradizione ottocentesca e ansiosi, a un tempo, di carpire altri motivi d’arte che si ispiravano quel principio di modernità e di progresso pittorico. E in questa parabola storico-artistica si inserisce anche la rosa di opere appartenenti agli artisti veneti del Settecento che contribuiscono a rendere la collezione di Gustavo Botta la prima raccolta milanese in ordine di tempo ed una delle maggiori per la sua importanza. 
 

Collezione Alessandro Castagnari

Alessandro Castagnari fu un singolare libraio e antiquario. Su di lui risultano esigue le informazioni in possesso, nonostante si possa annoverare tra i maggiori mercanti di opere grafiche tra le due guerre a Roma. La consistenza della sua collezione è rappresentata dal cospicuo numero di cataloghi di vendita all'asta della sua raccolta di stampe e incisioni, che si sono succedute fino al 1934, con un'interruzione, probabilmente per motivi bellici, tra il 1914 e il 1921. Le prime aste furono prevalentemente incentrate sui libri antichi, provenienti a loro volta da importanti collezioni private. A partire dal 1921, nella sede del negozio a via Babuino 57 di Roma, ci furono a cadenza annuale delle vendite all'incanto di importanti nuclei di stampe dei più illustri maestri: Mantegna, Rembrandt, Piranesi, Durer, Swanevelt. Fanno eccezione tre vendite che si susseguirono nell'aprile del 1927 perchè ebbero come sede rispettivamente la libreria Ulrico Hoepli (di cui ivi è presentato il catalogo) e la Galleria Scopinich di Milano, nonchè la Galleria Asta di Venezia. Le esposizioni che precedettero la messa all'incanto evidenziarono una collezione di incisioni e stampe dei grandi maestri dal XV al XIX secolo. Il prestigio di Castagnari fu anche evidenziato dalle pagine della critica del tempo.