La raccolta, presentata dallo stesso collezionista, si configura come un excursus complesso e completo nella civiltà artistica dell'Ottocento che ebbe il privilegio di porsi in un felice equilibrio tra fantasia e ragione. Cavalcando l'onda degli artisti più rinomati ( Ettore Tito, Lorenzo Delleani, Giovanni Fattori, Antonio Mancini, solo per citarne alcuni) Bernardi, che definisce sè stesso "non uno specialista ma uno scopritore di cose inaspettate", delinea un'immagine interessante del XIX secolo, non rifugendo dalla critica, ma accogliendo o respingendo giudizi su quelli che considera i suoi artisti.