Collezione Davide Botto

Buona parte della critica d'arte sull'Ottocento si è formata grazie alle mostre relative alle vendite all'asta che hanno rappresentato per il pubblico e per il critico l'occasione di allargare e di perfezionare la conoscenza delle opere e dei loro artisti. La collezione di Davide Botto, data all'incanto nel febbraio del 1931, rientra nella rosa delle raccolte che delineano al loro interno un percorso artistico ben definito. La prefazione di Enrico Somarè consente di rintracciare nomi importanti quali Segantini, Mancini e Michetti e di delinare filoni artistici regionali: alla scuola di pittura napoletana fortemente innalzata da nomi quali Palizzi, Angelini, Cammarano, De Nittis e Gemito, fa da contraltare quella lombarda, in cui si evidenziano i nomi di Bianchi, Cremona, Bazzaro, Longoni e Morbelli. La pittura veneta è rappresentata da Nono, Ciardi, Dall'Oca Bianca e da Tito, stabiese naturalizzato veneto. L'esercito toscano, la cui cospicua presenza si rintraccia anche nelle collezioni Checcucci, Galli e Giustiani, segna il passo nella presente raccolta con opere di grande valore, legate alla sfera macchiaiola. Tra nomi di artisti isolati e pochi piemontesi- si ricordino, in merito, Delleani e Fontanesi- si inserisce anche un folto gruppo di stranieri di cui si distinguono Daubigny, Boudin e Signac. Si delinea, in tal modo, un dialogo, una riflessione ragionata e strutturata sulla varietà espressiva di un secolo prolifero quale è stato l'Ottocento.


Anno:  1931
Periodo:  XX secolo
Luogo di edizione:  Milano
Editore:  Rizzoli & C
Autori:  Enrico Somarè
Categoria:  Cataloghi collezioni private



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