Il catalogo presenta la raccolta del collezionista livornese Del Pino, definibile eterogenea per la varietà degli interessi artistici che la compongono. Prevalgono per numero i dipinti della Scuola toscana ma non mancano opere che avrebbero solleticato il gusto di un collezionista lombardo e napoletano in quanto non sono assenti i maggiori rappresentanti della pittura dell'Ottocento. Ai macchiaioli toscani, tra cui si rintracciano Fattori, Signorini, Borrani, Banti e Lega, si affiancano, infatti, i fratelli Induno e Palizzi, Domenico Morelli, Antonio Mancini Federico Rossano. Sono interessanti anche i nomi dei due artisti livornesi, Mario Puccini e Ugo Manaresi, che mostrano una personale e interessante rielaborazione della macchia toscana. Vi è anche un altro gruppo di pittori, talvolta nomi dimenticati, tra cui Zandomeneghi, Barbaglia, Cremona, e alcuni rappresentanti dell'arte straniera tra cui Monticelli. Si definisce, dunque, una collezione che la critica del tempo ha evidenziato essere diversa non solo per la qualità dei pezzi vagliati ma per il gusto sotteso alla scelta da parte del collezionista.