Il catalogo presenta la nobile pittura raccolta da colui che è stato definito dal pittore e critico Luca Postiglione, "un solitario e romantico gentiluomo napoletano": il Barone Giacomo Della Marra. Sono centocinquantadipinti, e poche sculture di Gemito e di Michetti che narrano la parabola storico-artistica tra Ottocento e primo Novecento di una Napoli in cui, come sottolinea Postiglione, "non si è mai fatta della pittura decorosa e inutile, ma bella o brutta, e palpitante e viva sempre, perchè sempre concepita,sognata, eseguita in povertà".